Per raccontare al meglio la storia dell’azienda “Accordini Igino” ci ispiriamo alle meravigliose descrizioni di Oscar Farinetti quando spiega qual è la fortuna e l’unicità dell’Italia.
“Il mondo è nato 6 miliardi di anni fa, noi umani siamo nati 150 milioni di anni fa con tante cose ancora da fare.
In questo mondo ci abitano 7 miliardi e 300 milioni persone, di cui 45% gialli, 20% bianchi 20% marroni 15% neri
Siamo divisi in 194 stati e parliamo più di con 114 macro linguagi con 14 religioni molto diverse fra loro.
42 stati nel mondo su 194 sono in guerra, con 2 miliardi di persone che vivono in guerra.
Il 55% della popolazione è analfabeta. Il 20% della popolazione del mondo, detiene l’80% del PIL mondiale.
La prima cosa che ci deve venire in mente quando vediamo questi numeri è ” che culo che siamo nati nel 20% della popolazione in Italia”.

Enogastronomia: perchè l’Italia è un paese unico al mondo
“Lo 0,50% della superficie del mondo è l’Italia, ovvero lo 0,83% della popolazione del mondo.
L’Italia è l’unica penisola che viaggia stretta da nord a sud lungo una latitudinde chiusa con un mare buono.
In questa situazione unica al mondo, i venti buoni dei nostri mari si incontrano con i venti buoni delle nostre colline e delle nostre montagne.
Grazie a questa peculiarità, fa si che in Prà un paesino vicino Genova, nasce il basilico più buono del mondo.
Il San Daniele è figlio della bora e delle Dolomiti. Il Parma che è figlio delle alpi Apuane ed dei venti del mediterraneo; così succede che si dice che la pasta più buona del mondo si faccia a Gragnano.
Infatti a Gragnano c’è la via Roma, la così detta galleria del vento, dove l’aria fresca di Castellamare di Stabia si incontra con la brezza del Vesuvio.
Si crea un microclima unico ed i napoletani mettevano la pasta ad essiccare lì e vedevano che veniva più buona da tutte le altri parti d’Italia.
Così succede che in Abruzzo c’è lo zafferano più buono del mondo e che in Calabria la liquirizia è figlia dello Ionio e delle Alpi Apuane.
Il mirto in Sardegna, il pachino in Sicilia.
Perciò l’Italia che è lo 0,50 % della superifice del mondo ha 7000 specie di vegetali mangiabili. Una verità unica al mondo considerato che il 2° paese per vegetali è il Brasile con 3.300.
Qualsiasi regione italiana ha più specie vegetali di qualsiasi stato dell’Europa.
Inoltre abbiamo 58.000 specie di animali diverse. Il secondo paese al mondo è il 6% della superficie del mondo, la Cina con 20.000 specie.
In Italia abbiamo 1200 vitigni autoctoni ed il secondo paese è la Francia con 222.
Questa meraviglia si chiama biodiversità, che si è trasformata nell’enogastronomia che tutti il mondo ci invidia.”
Abbiamo i paesaggi più belli del mondo perchè i designer dei paesaggi sono i contadini e la storia di Accordini Igino nasce proprio con un contadino, amante dell’Itaia.
“Accordini Igino” ed il lavoro agricolo nella Valpolicella
Accordini Igino non è altro il Cognome e Nome di un uomo.
Il mezzadro e partigiano Igino Accordini.
Egli dopo lo guerra coltivò con passione i campi della zona incantata della Valpolicella, luogo naturale, ricco di pregi famosi fin dall’antica Roma.
Infatti, la zona collinare della Valpolicella che precede le Prealpi Veronesi, era famosa per i suoi vitigni ed infatti rinomata dai tempi di Roma Antica per la viticoltura.
Così Igino Accordini, decise di coltivare tre ettari per produrre il vino Recioto.
Ben presto però scoppio il boom dell’Amarone, ovvero del Recioto amaro scoperto per caso da Bertani, e così Igino decise di abbracciare questa produzione che è iniziata a diventare apprezzata e famosa in tutto il mondo.
Igino Accordini aveva un figlio di nome Guido.
Guido Accordini ereditò la passione del padre per la terra e per i buoni profumi e sapori e per questo si impegno a diventare enologo e successivamente decise di aiutare il padre ad ampliare gli ettari di produzione del vino Accordini.
Guido Accordini quindi ampliò l’azienda di famiglia che diventò “Accordini Igino” passando da 3 ettari a circa 30.

Accordini Igino: dalla Valpolicella alla Cina e nel mondo
Il gusto dell’Amarone della Valpolicella DOCG (certificato da Siquiria) divenne sempre più conosciuto nel mondo, tanto che l’azienda agricola “Accordini Igino”, ormai non guidata più da Igino Accordini ma da Guido Accordini con l’aiuto della moglie Liliana, ha iniziato a rivolgersi in maggioranza ad un mercato straniero con esportazioni di milioni di bottiglie Amarone.
In particolare Guido Accordini ha raggiunto i ristoratori asiatici in Cina, americani negli Stati Uniti ed europei in Europa.
Tuttavia, Accordini Igino non è famoso solo per l’etichetta Amarone ma anche per il Lugana, il Recioto, con l’invenzione del “Golfina”.
Il “Golfina” fu un’invenzione della figlia di Guido che fece diventare conosciuto ed amato il Lugana di Accordini Igino.

“Accordini Igino” diventa Accordini Igino Winery
A Guido e Liliana, produrre ed esportare il vino veronese per eccellenza non bastava più e così hanno deciso di creare un luogo bello e buono: Accordini Igino Winery.
Si tratta della cantina Accordini, dove è stato preparato e messo insieme un team di eccellenze italiane di cuochi e di sommelier con il compito di guidare gli ospiti secondo un viaggio culinario ed enogastronomico davvero speciale.
L’obiettivo è di presentare al meglio i sapori della Valpolicella e lasciare il miglior ricordo.
Così Guido propone i suoi vini attraverso la sapienza dei sommelier e fornisce i migliori abbinamenti di cibo.
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